Domande Frequenti

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Domande frequenti
risposte immediate

  • Chi può diventare donatore?
    Chiunque abbia un’età compresa tra 18 e 60 anni, un peso corporeo non inferiore a 50 e goda di buona salute.
  • C’è un tempo massimo tra ciascuna donazione?
    Il tempo massimo varia tra 18 e 24 mesi, oltre i quali si viene automaticamente sospesi ed è necessario passare da un prelievo di controllo per la riammissione.
  • E’ dolorosa la donazione?
    Ci sentiamo di dirvi di no. La sensazione è quella di un leggero pizzicotto ripagata dalla soddisfazione della certezza d’aver compiuto un gesto altruistico senza eguali. Come il donatore sa bene, la parte più dolorosa sarà togliere il cerotto dopo la donazione 😉
  • C’è qualcosa da tener presente subito prima della donazione?
    Sì. E’ sempre consigliata una colazione leggera e poco zuccherata evitando latte e derivati. Si suggerisce inoltre di indossare abiti comodi che non stringano sul braccio e di evitare attività sportiva ad alta intensità: un po’ di riposo è la giusta ricompensa per il gesto donato.
  • Ogni quanto posso donare?
    Le donne in età fertile possono donare sangue ogni 6 mesi, gli uomini invece ogni 3 mesi. Donne e uomini possono invece donare plasma ogni 14 giorni.
  • Quanto dura l’iscrizione ad AVIS?
    L’iscrizione all’Associazione Volontari Italiani del Sangue dura finché il donatore rimane effettivo, ovvero fintato che compie una donazione ogni 18 mesi circa. L’iscrizione decade al raggiungimento del 65esimo anno di età, oppure su decisione del medico e per motivi sanitari che possano pregiudicare la donazione. Il donatore ha il diritto di annullare in ogni momento e volontariamente la propria iscrizione al registro dei donatori senza fornire alcuna giustificazione.
  • Cosa comporta le donazione?
    Nel caso della donazione di sangue si potrebbe accusare una leggera spossatezza che tipicamente scompare nell’arco di poche ore.
  • E se avessi paura dell’ago?
    La paura dell’ago è assolutamente naturale e giustificata. Per esperienza scompare già dalla seconda donazione ed è sostituita da una sensazione di orgoglio impagabile per il gesto che si sta facendo. Qualora nel donatore la paura sia atavica e patologica, AVIS ritiene che il benessere del donatore venga sempre prima della donazione stessa e si sconsiglia di iniziare il percorso.